INVESTIRE NELLA CACCA
Negli ultimi anni le aste d'arte hanno registrato, in generale, un notevole aumento dei prezzi delle opere messe in vendita. Artisti noti o abbastanza noti (non necessariamente eccezionali a livello di critica seria) hanno raggiunto quotazioni inavvicinabili per l'uomo comune e chi aveva il potafogli più sguarnito , nella corsa all'accaparramento del bene artistico, si è rivolto ad un mercato minore che tratta opere minori di artisti minori e meno che minori...
Il punto è che oggi una solida cultura dell'arte non appartiene, salvo rare eccezioni, a chi dispone di facili mezzi; il risultato è che un "nuovo ricco", per appendere nel suo "loft" griffato un autore di moda (e ancora vivente) è disposto a spendere grosse cifre e ciò fa lievitare le quotazioni, soprattutto di un certo tipo di artisti. Il quadro d'autore è diventato un oggetto d'élite: più l'artista è quotato a livello di prezzo, meno persone se lo potranno permettere, quindi avere un'opera di quell'artista diventa un segno di distinzione certa, una sorta di status symbol come una bella auto o una villa con piscina.
Ma un quadro non è un'auto: se una Ferrari ha certi costi, sappiamo tutti perchè... ma di certi artisti non si capisce bene quali elementi abbiano giustificato elevatissime quotazioni.
Sarebbe bello fare nomi e cognomi ma resisto alla tentazione, non voglio certo farmi chiudere il blog a seguito di qualche querela, dopo che ho impiegato un sacco di tempo per capire come farlo funzionare (mi sento "diversamente abile" tecnologicamente... ho passione e pazienza ma scarse nozioni ed un cervello disordinatamente creativo e poco matematico!).
E così mi limito a parlare di Piero Manzoni, defunto artista di rottura che certo non pensava, quando era ancora in vita, alle quotazioni che avrebbe raggiunto la sua "Merda d'artista" in scatola.
Trattasi di una famosissima provocazione dell'ormai lontano 1961, quando presentò al pubblico la sua cacca inscatolata, debitamente numerata e firmata, vendendone i 30 grammi di contenuto al prezzo dell'oro del momento...
In realtà c'era una profonda motivazione a questo gesto: proprio quella di contestare contro il valore presunto di certe opere: se un quadro è di Raffapicasscaravagiotto è per forza bello e deve costare per forza una cifra!!! Come dire, se Raffapicasscaravagiotto fa una c...ta è per forza un'opera d'arte!
Insomma, Piero Manzoni ha lasciato molte valide opere e molte sperimentazioni artistiche ma, chissà perchè, quando si pronuncia il suo nome, subito si pensa alla "merda d'artista"!
Comunque, solo un paio di mesi fa, ad un'asta di prestigio, è comparsa una delle sue famigerate scatolette, la numero 32, se ricordo bene, ed è stata venduta alla cifra di tutto rispetto di euro 60.000, che, per un pò di cacca, non è certo disprezzabile!