Le "VANITAS" dei pittori fiamminghi
SIMON RENARD DE SAINT-ANDRÉ - Still Life Vanitas, circa1650
SIMON RENARD DE SAINT-ANDRÉ - Vanitas, circa 1650
SIMON RENARD DE SAINT-ANDRÉ - Vanitas, circa 1650
FRANCISCUS GYSBRECHTS - Vanitas
Tali rappresentazioni miravano a conciliare soprattutto l'animo di chi potente non era con l'accettazione di una vita semplice, fatta di valori differenti dall'opulenza, dall'importanza sociale e dalla voluttà raffinata.
La giovinezza finisce, il fisico si disfa, la ricchezza è un bene effimero, il potere oggi c'è e domani chissà...
Ecco perciò quadri che raffigurano gioielli, bolle di sapone, armi, corone, strumenti musicali, oggetti da fumo, clessidre con accanto teschi privi anche dei denti... come se il padrone delle belle ed effimere cose effigiate ormai non potesse farne più alcun uso... ora solo polvere, scarniti resti di una vita forse trascorsa in vani intrattenimenti...
Lungi dal disprezzare il benessere, anzi, non posso fare a meno di pensare come queste raffigurazioni siano ancora attuali.
Viviamo in una società fatta di immagine, di consumismo, di una cura quasi esagerata del corpo, sospinti, incalzati, indotti e plagiati da sollecitazioni pubblicitarie continue che ci propongono modelli e stili di vita a volte devianti e troppo spesso ci fanno dimenticare valori più profondi e più gratificanti sulla lunga distanza.
Non voglio fare della polemica ma molti, molti individui "che contano" avrebbero bisogno di fare un giro per i musei e guardarsi le "VANITAS" dei fiamminghi...
Tra il 1600 ed il 1700 molti pittori europei, soprattutto fiamminghi, crearono una pittura di genere definita "vanitas". Si tratta di soggetti che rappresentano i simboli della ricchezza, del potere e del godimento affiancati ai simboli del disfacimento, del tempo che passa e logora tutto, della morte.
Tali rappresentazioni miravano a conciliare soprattutto l'animo di chi potente non era con l'accettazione di una vita semplice, fatta di valori differenti dall'opulenza, dall'importanza sociale e dalla voluttà raffinata.
La giovinezza finisce, il fisico si disfa, la ricchezza è un bene effimero, il potere oggi c'è e domani chissà...
Ecco perciò quadri che raffigurano gioielli, bolle di sapone, armi, corone, strumenti musicali, oggetti da fumo, clessidre con accanto teschi privi anche dei denti... come se il padrone delle belle ed effimere cose effigiate ormai non potesse farne più alcun uso... ora solo polvere, scarniti resti di una vita forse trascorsa in vani intrattenimenti...
Lungi dal disprezzare il benessere, anzi, non posso fare a meno di pensare come queste raffigurazioni siano ancora attuali.
Viviamo in una società fatta di immagine, di consumismo, di una cura quasi esagerata del corpo, sospinti, incalzati, indotti e plagiati da sollecitazioni pubblicitarie continue che ci propongono modelli e stili di vita a volte devianti e troppo spesso ci fanno dimenticare valori più profondi e più gratificanti sulla lunga distanza.
Non voglio fare della polemica ma molti, molti individui "che contano" avrebbero bisogno di fare un giro per i musei e guardarsi le "VANITAS" dei fiamminghi...
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